Aspetta, aspetta, aspetta.
Le cose mutano, sotto i tuoi occhi ciechi.
Quando guardi trovi sabbia tra le dita.
Scivola via, giù per lo scolo dei ricordi.
Scivola via e come avesse tanti fili sottili a tenerla unita al cuore, ne strappa sempre un pezzetto.
Allora ti chiedi: perché? Perché fuggi da me?
Come un bambino che non ha imparato niente; non credevo, non volevo, non sapevo, ti dici.
Compatiscimi, se vuoi, insultami, ma resta.
Eppure lo sai che è proprio quello da cui sei fuggita.
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