Thursday, April 19, 2007

Aria

In verità lui mi stava salvando.
Solo me.
Ed io lo stavo seguendo.
Avevo paura, ma lo seguivo.
Quando capii che mi aveva ingannata ci rimasi male, ma mi aveva ingannata per poi salvarmi.
Questo mi rese felice.

Sarò capace di respirare nell'acqua?
Mi piacerebbe molto.

Pescecane

Oggi è giovedì ed è ora di pranzo.
Sono in fumetteria, passata a salutare il Fede.
Aspetto la mia donna.
Mentre aspetto penso a come gestire il pomeriggio.
Uno insiste da settimane per potermi vedere e chiedeva per oggi.
Ancora pacco, senza rimorso?
L'altro dice che tanto lui non ha niente da fare...e si potrebbe andare da qualche parte.
Aspetto la mia donna, intanto.

Stanotte ho sognato di avere una storia con un grosso squalo.
Ricordo i suoi denti aguzzi nella bocca spalancata.

Suo padre era gigantesco, nessuno sapeva si nascondesse sotto la città, nell'abisso.

In realtà il figlio non mi amava.
Neanch'io amavo lui.

Lo facevo per salvare la vita a coloro che si trovavano con me in questa specie di città galleggiante, da cui non si poteva fuggire; dato che lui sembrava volermi bene li avrebbe risparmiati, credevo.
Lui invece mi aveva imbrogliata per far sì che suo padre ci divorasse tutti.

L'ultima scena che ricordo: io e lui scivoliamo verso il fondale, io attaccata a lui, so che forse la morte mi aspetta. So che gli altri sono fuori al sicuro, lontano da noi...

E scorgo l'ombra enorme del padre nell'acqua sopra di noi.