Thursday, October 25, 2007

Analgesici

La verità è come il vetro di una bottiglia rotta.
Una bottiglia di birra magari.
Opaco e tagliente.
Pericoloso.
La bottiglia è vuota del suo palliativo.
Ne resta forse qualche goccia.
Nulla più.

Tuesday, October 23, 2007

Sentieri

Oggi mi sono voltata a guardare....la bambina si è persa.
in un mondo di volti anonimi ed occhi vuoti e senza palpebre.

"Qualcuno sa dirmi la strada?" chiederebbe se avesse voce.

Poi ho visto una suora.
Ho pensato di chiederle: perché?
Per quale motivo avesse scelto la strada.
Non l'ho fatto.
Ho immaginato di fuggire con la vocazione come scusa.
Come dicevo da piccola, dicevo che da grande mi sarei fatta suora.

Forse la bambina aveva già capito come non perdersi.
Eppure ha preferito farlo.

Wednesday, October 17, 2007

Leggerezza

Sento un peso tra il petto e lo stomaco.
Come quando stai per piangere.
Permane e permane.
Non si smuove.

Se volasse via come una farfalla, allora piangerei, forse.
Eppure non voglio lasciarlo andare.
Dovrebbe scomparire come fumo.
Altrimenti ho paura che non smetterei più

Una soluzione non c'è.
Non riesco a vederla.
Sono prigioniera delle mie paure, delle mie certezze, dei miei rimorsi.

Thursday, October 11, 2007

Paradossi

Oggi è giovedì.
La vita scorre tra le dita, veloce o lenta che sia, non me ne accorgo.
Mi sveglio la mattina e mi metto nel letto a notte fonda.
Gestisco due strade parallele, non sapendo a quale appartenere.
E' strano vivere una vita non tua.
Viverne due poi è come camminare in un sogno perenne.
Incapaci di distinguere quale sia la realtà.

Thursday, May 31, 2007

Confini

Grida!
Grida forte, sempre più forte.
Sbattiti, sbattiti dove capita.
Come una trottola impazzita.
Schiantati, rompiti, spezzati.

Fino a cadere in terra senza fiato, senza forza, senza scopo.
Senti il freddo sulla schiena.
Fissando il soffitto bianco o il cielo blu, non ha importanza.
Riesci a vederlo, quanto tutto è insignificante?
Aah, quanto sei piccolo...e quanto è piccolo il tuo cuore rispetto a te.

Percepisci la sostanza della cose ora?
Il pavimento e il cielo, sono loro ad "essere".

Mescere

Aspetta, aspetta, aspetta.
Le cose mutano, sotto i tuoi occhi ciechi.
Quando guardi trovi sabbia tra le dita.
Scivola via, giù per lo scolo dei ricordi.

Scivola via e come avesse tanti fili sottili a tenerla unita al cuore, ne strappa sempre un pezzetto.

Allora ti chiedi: perché? Perché fuggi da me?
Come un bambino che non ha imparato niente; non credevo, non volevo, non sapevo, ti dici.

Compatiscimi, se vuoi, insultami, ma resta.

Eppure lo sai che è proprio quello da cui sei fuggita.

Tuesday, May 29, 2007

Vagus

E' buio, se ci si pensa.
E' così buio lo spazio segreto che ci separa da coloro che pensiamo di conoscere.

In fin dei conti che cosa so io di voi?
Ciò che sapete di me è così distorto.
Corrotto dall'aria, appena vi entra in contatto uscendo dal mio spazio. Come un foglio di carta si accartoccia per il calore. Come una statua di cera, si scioglie e si deforma. Non resta mai uguale a come si è concepito.

Menzogne, coprono altre menzogne, che coprono verità manipolate, che ne coprono altre di mutilate. Fino a qualcosa di vero che io stessa ho dimenticato e non so più riconoscere.

Forse è vero.
La maschera infine si prende tutto, confonde l'essenza e resta il vago e molto, molto a fondo qualcosa di me.
Eppure direi quasi che è così per tutti.

Thursday, May 10, 2007

Step

Tutto intorno a me ci sarebbero decisioni da prendere.
Decisioni che io abilmente rifuggo.
Se non l'avessi fatto io, avrebbe chiamato lui?
No, certo.
Avrebbe dubitato però.
Non ho il coraggio di vedere qual'è la strada giusta.
Perciò appena faccio un passo in una direzione, lo faccio anche nell'altra.

Wednesday, May 09, 2007

Spesso ho pensato di dover scrivere qualcosa di eclatante, qualcosa che potesse attirare l'attenzione, che potesse darmi una luce diversa.

Tuttavia è inutile.

Tuesday, May 01, 2007

ECHI

Si voltò. D'improvviso aveva sentito come un tuono nelle orecchie. Ribolliva poi, poco a poco aumentando, un rumore fastidioso. Era il disgusto, che fomentava la rabbia dentro di lui. Avrebbe desiderato punirla. Istruirla avrebbe detto.
Eppure non mosse un muscolo, non emise un fiato.
La verità era che ne aveva pena.

Thursday, April 19, 2007

Aria

In verità lui mi stava salvando.
Solo me.
Ed io lo stavo seguendo.
Avevo paura, ma lo seguivo.
Quando capii che mi aveva ingannata ci rimasi male, ma mi aveva ingannata per poi salvarmi.
Questo mi rese felice.

Sarò capace di respirare nell'acqua?
Mi piacerebbe molto.

Pescecane

Oggi è giovedì ed è ora di pranzo.
Sono in fumetteria, passata a salutare il Fede.
Aspetto la mia donna.
Mentre aspetto penso a come gestire il pomeriggio.
Uno insiste da settimane per potermi vedere e chiedeva per oggi.
Ancora pacco, senza rimorso?
L'altro dice che tanto lui non ha niente da fare...e si potrebbe andare da qualche parte.
Aspetto la mia donna, intanto.

Stanotte ho sognato di avere una storia con un grosso squalo.
Ricordo i suoi denti aguzzi nella bocca spalancata.

Suo padre era gigantesco, nessuno sapeva si nascondesse sotto la città, nell'abisso.

In realtà il figlio non mi amava.
Neanch'io amavo lui.

Lo facevo per salvare la vita a coloro che si trovavano con me in questa specie di città galleggiante, da cui non si poteva fuggire; dato che lui sembrava volermi bene li avrebbe risparmiati, credevo.
Lui invece mi aveva imbrogliata per far sì che suo padre ci divorasse tutti.

L'ultima scena che ricordo: io e lui scivoliamo verso il fondale, io attaccata a lui, so che forse la morte mi aspetta. So che gli altri sono fuori al sicuro, lontano da noi...

E scorgo l'ombra enorme del padre nell'acqua sopra di noi.

Monday, March 26, 2007

"Sarei io?"

Dimmi, cielo, che cosa potrei fare?
Per smettere di guardarti e chiedere?

La vita è sempre la mia.
Sono io che la getto via.
Non merito compassione.
Meriterei due non eufemici calci nel culo.

Risponde il cielo: ma non hai nient'altro da fare che star là a guardarmi con quella faccia da cane bastonato?

Sì, sì, ce l'avrei.

Avrei molto da fare.

Ma niente di meglio.

Ambisco

Mi sveglio la mattina e penso: oggi cambierà tutto.
Oggi la mia vita è mia.
Oggi farò.
Mi sveglio all'ora di pranzo e penso: domani, c'è sempre domani.
Domani farò.
Vado a dormire la sera e so di non aver fatto nulla.
Ogni giorno...
Mi blandisco.

Thursday, February 22, 2007

Nobody virgo

La vergine è il segno più diviso, il più razionale e il più inflessibile dello zodiaco, ma tutt'altro che insensibile, è eccentrico e ipercritico, soprattutto nei confronti di se stesso. Così si dice.

Ora vado e dormo. Venerdì ho un esame per cui non sono assolutamente preparata.

Inoltre ho trovato un'altra persona che vorrei mi appartenesse. Non so ancora cosa sono disposta a fare, poiché sembra abbastanza matura da essere gestibile con il semplice controllo mentale.

Ad ogni modo sto cercando di far soffrire il mio bimbo il meno possibile.

Vorrei semplicemente che l'amore che prova per me fosse come quello che io provo per lui; sublimato, qualcosa che va al di là del possesso, poiché è un livello a cui lui mi ha portato e da cui io non posso tornare.

Saturday, February 17, 2007

VORREI

Vorrei vedere il colore del
vento.
Catturare l'essenza del
fumo bianco.

E racchiuderla
in me,
per essere
leggera
come una
nuvola.

Mentre alba e
tramonto
illuminano la mia
strada.

Considerazione di servizio

Stasera dovrei uscire, ma non ho un mezzo di trasporto e se trovassi il mezzo non avrei più soldi a disposizione. Lunedì avrei un esame, ma non so nulla. Potrei ritornare, riprovarci, con il mio bimbo, ma l'unica emozione che riesco a provare adesso è l'inquietudine.

Stasera vorrei uscire, ma qualcosa in fondo al cuore, mi sussura di restare a casa.
Mi sussurra di stare attenta.
Sento le sue unghie conficcarsi nel petto.

Thursday, February 15, 2007

Re-make

Sono scomparsa per un po'. Purtoppo da casa non ho molte possibilià di connessione.

La mia vita procede lenta e uguale, nonostante i cambiamenti, mentre mi ostino a cercare di scendere dalla mia "autodafé". Niente però, non dovevo mettere tutte queste cinture di sicurezza, forse.
Ad ogni modo, nel peggio mi sento meglio.
Come ha detto il mio bimbo, sono tornata alla mia vita, quella che mi faceva schifo, ma a cui sono abituata. Almeno so che non posso aspettarmi niente di buono e niente di cattivo.

Le illusioni sono morte.