Tuesday, May 16, 2006

Il secondo segno (ovvero la Paralisi indotta)

Bar: esterno, giorno.
Due seduti ad un tavolo. Lei beve una birra, lui le parla del più e del meno.

Stasi.

"Guarda, ma quello è ****."
"Cosa? Ma no..."
"Sì, ne sono sicuro. E' lui. E' inconfondibile."
"No...e ci ha visto? No, vero?"
"Sì, ci ha visto."

Lei si accende una sigaretta. "Mondo...perché mi fai questo...?" Parla tra sé e sé.

"Fumi ancora?"
"Lui mi fa paura. Mi viene l'ansia quando lo vedo..."
"Sarà perché ti piace troppo."
"Ma no..." Silenzio. "E' brutto."
"Sì, brutto forte! Con quelle orecchie!"
Silenzio. "...E i denti..."

Insulti da parte di lui, nei confronti dell'altro. Lei si lascia ricadere sul tavolo, rivanga il tempo in cui usciva con l'altro. Dopo poco cambia argomento e continua a bere. Lui cerca di tirarla su.

Fine

Tzé, le pulsioni e il cuore se ne sbattono dei denti. Però le scelte sono scelte. Non si torna indietro. Tanto più se si tratta di un capriccio. Stupida bambina incontentabile.

3 comments:

nemo said...

I bambini sono incontentabili forse, ma mai stupidi. O quasi mai... C'è tempo per tutto, anche per dimenticare i rimpianti.
E non smetteremo di star male, troveremo altri motivi.

Unknown said...

Certo...prima o poi passa questo e ne arriva un altro....

nemo said...

Siamo d'accordo troppo spesso!