Monday, September 26, 2005

Tripudio di paranoie e beautiful

Tanto per cambiare, sono un po' triste e sono a lavoro, di mattina.
Ora, sono successe un paio di cose negli ultimi tempi.
Tipo: io e Anna non ci parliamo più.
Non starò qui a spiegare, dato che farei prima a riassumere la trama degli ultimi vent'anni di Beautiful. Comunque sia, come per ogni buona amicizia che si frantuma, la causa è l'amore.
E poi ti vengono a dire che l'amicizia è più importante..in effetti per me lo è. Non posso amare qualcuno che non sia anche mio amico.
Tipo: "frequento" (debbo usare questo neutro termine, perché sto' o esco sono impropri) un ragazzo. No, non è lui e neanche l'altro. Eh, già, mi sono tradita, vero? Un po' in colpa mi sento, nei confronti di me stessa intendo. Certo, mi dispiace anche per l'altro, il cui nome preferisco non pronunciare, ma è troppo problematico per me, non ce la farei. Che dico? Non ce la farò neppure con questo, sto già cominciando ad ingranare, in un mesetto sarò come nuova. Passiamoci sopra con una trebbiatrice, va'. Da brava donna della vergine, quale sono, se non è perfetto non ci riesco proprio ad accettarlo...è che mi è piombato così, tra capo e collo, non ci sono abituata. Sì, sono stata messa alle strette, per colpa di Anna. Certo, è colpa mia se lei soffre ora.
Tipo: Anna era (ed è) innamorata di lui.
Ma sinceramente non potrebbe fregarmene di meno. Non capisco cosa lui trovasse di tanto interessante in lei e viceversa. Mi dispiace un po' che le cose siano andate così, è che sto perdendo interesse (magari), comunque non poteva andare diversamente. Io ci ho provato a mettermi da parte, ma il mio orgoglio non ha voluto saperne e alla fine si è rialzato e ha picchiato, più forte che poteva. E' stato più forte di me, ironico.
Tipo: si sono messi assieme (sul mio letto) e mollati (nella mia cucina) tutto in tre giorni.
Sono scoppiata, com'era prevedibile, ma è solo per la situazione in cui mi trovavo. Come si suol dire: occhio non vede, cuore non duole. Avrei potuto evitare tutto quanto, sarebbe stato semplice, ma io volevo vedere, perchè dentro di me qualcosa ringhiava. Era un rumore basso e sordo, insistente e fastidioso, il verso di una bestia arcana, che si rifiutava di cedere; perchè sapeva di essere la più forte e non voleva chinare la testa. Perché io non volevo che fossero felici o perlomeno non volevo che fossero felici insieme. Purtroppo il cacciatore non spara a salve per sempre, prima o poi, se il fucile è carico un colpo scappa. Così è finita, così è iniziata.
Dunque ora devo pensare se chiamarlo o no. In verità non mi interessa di essere noiosa o soffocante, se voglio fare una cosa la faccio. Al massimo se proprio do fastidio, mi farà il favore di lasciarmi perdere, tanto di guadagnato.
Ora vado a fumare, per restare in tema.
Ah, ho sempre amato la mia cucina.

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